Il 22 giugno 2004, alla presenza del Santo Padre Giovanni Paolo II,
fu promulgato dalla Congregazione delle cause dei Santi il Decreto riguardante
"il martirio del Servo di Dio GIUSEPPE SÁNCHEZ DEL RIO, Laico, nato il 28 marzo 1913 a Sahuayo (Messico)
e ivi ucciso in odio alla Fede il 10 febbraio 1928, durante la persecuzione religiosa in Messico".
Il 20 novembre 2005, sotto il pontificato di Papa Benedetto XVI, José Sánchez del Río è stato proclamato Beato a Guadalajara,
insieme ad altri tredici martiri messicani.
La sua fama di santità si è diffusa nel mondo anche grazie al film «Cristiada».
"Domenica 16 ottobre 2016, sotto il pontificato di Papa Francecso, José Sanchez del Rio è stato proclamato Santo.
La gioiosa armonia de "La Guadalupana ",
l'inno a Nostra Signora di Guadalupe, accompagnò la solenne cerimonia della Canonizzazione.
Miracoli e grazie ricevute per intercessione di San Jose' Sanchez del Rio.
Miracolo considerato per la causa di canonizzazione: la guarigione inspiegabile,
completa e duratura di Ximena Guadalupe Magallón Gálvez colpita, a pochi mesi dalla nascita
da un ictus cerebrale con conseguenze devastanti: il 90 percento del suo piccolo cervello era morto.
I medici parlavano di «stato vegetativo» e dissero ai genitori che, considerato il danno cerebrale,
a Ximena restavano solo 72 ore di flebile speranza. I genitori allora l’affidarono all’intercessione del del Beato José.
Giunto il momento di staccarla
dai macchinari, la madre l’ha abbracciata per l’ultima volta, ma proprio in quell’istante
Ximena aprì gli occhi e sorrise. Nel giro di pochissimo tempo, con stupore dei medici,
riprese le sue normali funzioni vitali e ora gode di ottima salute.
Lorenzo, il giovane indio preso prigioniero con Josè fu impiccato davanti a lui come rappresaglia perchè Joselito,
imprigionato nella chiesa del suo paese trasformata in pollaio, indignato per tale atto di spregio, aveva eliminato alcuni galli da combattimento che erano stati
rinchiusi con lui. Il corpo di lorenzo fu abbandonato poi presso il cimitero ma più tardi riprese vita . Lorenzo riuscì quindi a fuggire
ed a tornare tra i Cristeros che presero a chiamarlo 'Lazzaro' (nella foto: Joselito -con il poncho- e Lorenzo - con il sombrero.).
Tutti i suoi carnefici, i soldati che lo torturarono e lo stesso deputato governativo Rafael Picazo Sanchez
(proprietario dei galli) che li comandava, prima di morire, per intercessione di San Jose', si convertirono.
Durante la prigionia nel
battistero in cui aveva ricevuto il Battesimo, José fu
quotidianamente picchiato dai soldati allo scopo di fargli rinnegare
Cristo Re. Mentre veniva duramente colpito, si rivolse al suo
padrino, il deputato Picazo dicendogli: "Uccidimi, lascia che io raggiunga
nostro Signore per chiedergli di convertirti ". San José
mantenne la promessa. Quando, qualche anno dopo, il deputato Picazo
venne ferito a morte su un treno da un attentatore, espresse al suo
compagno di viaggio il desiderio di confessarsi. Un sacerdote che si
trovava, in incognito, su quel treno lo confessò e gli amministrò
l'estrema unzione.
Molte sono le grazie che per intercessione del Santo i suoi devoti contiuano ad ottenere (vedi la pagina del Gruppo di Preghiera).
Reliquie
Nel 1945, su iniziativa della mamma, i resti mortali di San José del Rio
vennero esumati dal cimitero e tumulati nella cripta del Santuario del Sacro Cuore di Gesù a Sahuayo.
dove rimasero fino al 3 Maggio 1996 quando furono esaminati per la causa di beatificazione. Sulla lapide erano scolpite le seguenti
parole : " Joseph Sanchez
del Rio puer et innocens sicut Tarcitius sed cum fortitudine
Sebastiani. Mortem pro Christo subiit ".
Successivamente i resti di José Sánchez del Río furono trasferiti in un'urna d'argento collocata sul lato destro della chiesa
parrocchiale
di Santiago Apostolo, sempre a Sahuayo.
Dopo la canonizzazione, tre reliquie di primo grado del santo sono state trasferite a Roma per la venerazione.
Il vescovo di Zamora, Mons. Javier Navarro Rodríguez, e il vescovo ausiliare della diocesi,
Mons. Jaime Calderon firmarono il verbale dalla rimozione delle reliquie.
Aperta la bara fu determinato che la clavicola era la parte più appropriata per essere rimossa e divisa
in tre parti. La prima fu consegnata a Papa Francesco, la seconda al Pontificio Collegio del Messico di Roma,
e l'ultima alla Basilica di San Bartolomeo di Roma.
(vedi: https://www.aciprensa.com/noticias/estos-son-los-lugares-donde-se-podra-venerar-las-reliquias-de-san-jose-sanchez-del-rio-42753/)
Un frammento osseo è conservato in un reliquiario che è stato presentato per la cerimonia di canonizzazione
e posto ai piedi della statua della Vergine Maria. Tale reliquiario è a forma di croce e reca quattro iscrizioni:
"San José Sánchez del Río", "Santa Madre di Guadalupe "," Viva Cristo Re "e" mai stato così facile per guadagnare il cielo ",
che si riferisce alle parole del santo disse a sua madre per ottenere il permesso di arruolarsi nei 'Cristeros'.
Questa reliquia già presso il gruppo ecclesiale 'Templo de San Jose Sanchez Del Rio'
(http://www.templodesanjosesanchezdelrio.org/qui%C3%A9nes-somos/) che promuove la costruzione di un tempio
in onore del Santo, ora si trova esposta in una nicchia nel Santuario de la Virgen de Guadalupe.