Carissimo Raffaele, non ti ho ancora riferito le mie impressioni in merito alla lettura del testo definitivo di Angelo Rosso. Sono veramente ammirato, non sembra un'opera prima, ma il 'capo' di molti lavori !
E' ricchissimo di idee e notazioni pertinenti alle situazioni ed ai connotati psicologici dei personaggi, profonde, originali, spesso sorprendenti. Si possono trovare quasi in ogni pagina, e ciascuno di questi pensieri potrebbe essere argomento per un lavoro a se stante.
Un progetto il tuo che con grande dignita' dialoga con i grandi del passato come Platone, e Dante. Quando descrivi il mondo angelico ti inoltri in un terreno difficile anche per lui, il sommo, i cui precedenti hanno vincolato intere generazioni, ma tu non li subisci e riesci ad essere originale. Angeli sessuati , angeli legati all'alter ego terrestre, da cui imparano ed apprendono scontandone pero' le debolezze (pag. 174). La teoria del male commesso nel mondo apparente come dipendente dalla vita celeste, e l'analisi del concetto di fede visto non come credenza ma come desiderio.
Certo, a volte il pensiero corre avanti e si concentra nello spazio ristretto di un dialogo interlocutorio e cosi' il disegno non riesce a esplicarsi in tutte le volute che contiene in nuce. Alcune parti come quella della teoria dell'Amore-Memoria (pag 112-115 e 154.156) meriterebbero di essere estrapolate e dilatate in una postfazione in cui srotolare tutte le esplicazioni ed implicazioni.
Dimostri anche una bella vena comico popolare alla Guareschi (163,164) ed ironia leggera cambiando il titolo ai giornaloni famosi (l'Umilta', Il Corriere del Tramonto) il che con un sorriso fa prendere respiro al lettore .
Complimenti allora ed un abbraccio. Enrico Dellacha'